Sinner e Alcaraz, fari sul Roland Garros

20 Maggio 2025

Stefano Cagelli

Fari su Parigi: la griglia di partenza del Roland Garros 2025

Archiviata questa edizione storica degli Internazionali d’Italia (soprattutto per il tennis italiano), i fari sono ora puntati tutti sul grande appuntamento che chiude la stagione europea sulla terra rossa, il Roland Garros. Questa settimana si gioca ad Amburgo e Ginevra, ma lo Slam parigino è già nella mente di tutti perché segna un punto di svolta e di approdo fondamentale per una stagione già di per sé entusiasmante.

E allora, quale sarà la griglia di partenza? Chi parte con i favori del pronostico? Quali saranno i giocatori e le giocatrici da tenere d’occhio e le possibili sorprese?

Partiamo dagli uomini. Difficile non mettere Carlos Alcaraz davanti a tutti. I dubbi che erano stati espressi su di lui dopo il difficile swing sul cemento nordamericano, sono stati dissipati da una stagione sulla terra finora sontuosa. Ha vinto su Masters 1000 su tre (Montecarlo e Roma), ha fatto finale all’Atp 500 di Barcellona e non ha timbrato a Madrid solo per problemi fisici. Problemi fisici che al Foro sono stati – pare – completamente superati. E’ lui “l’uomo da battere”, come ha sottolineato Sinner con un mix di onestà e pretattica.

Se è difficile non mettere Alcaraz in pole position, è altrettanto difficile non mettere Jannik appena dietro di lui. Quanto fatto a Roma lo rinfranca da tutti i punti di vista e la sua condizioni da qui a Parigi può solo migliorare. Diciamo che, oggi come oggi, una finale diversa da quella vista agli Internazionali – a maggior ragione per il fatto che si gioca sui cinque set -sarebbe una sorpresa.

Chi può scalfire il dominio dei primi due giocatori al mondo? Sulla carta il primo nome è quello di Alexander Zverev, che a Parigi ha sempre fatto bene. Il tedesco sta però attraversando un momento molto delicato dal punto di vista tecnico e soprattutto morale, quindi non ce la sentiamo di scommettere su di lui. Nel gruppetto dei primi inseguitori del duo di testa mettiamo anche Lorenzo Musetti: due semifinali e una finale nei tre “mille” sulla terra sono un biglietto da visita che non si può ignorare. Dietro di loro occhio a Casper Ruud, che qui ha fatto finale due volte, e a un Jack Draper che ha dimostrato di potersela giocare anche su questa superficie.

Scorrendo la top-10, difficile invece immaginare che Taylor Fritz, Alex De Minaur e Daniil Medvedev possano arrivare fino in fondo. Da tenere d’occhio invece ci sono sicuramente Holger Rune, Tommy Paul, Arthur Fils e Francisco Cerundolo, che potrebbero fare strada. Stefanos Tsitsipas sembra ancora lontano dalle sue condizioni migliori. E poi c’è la grande incognita, su cui in questo momento è quasi impossibile fare previsioni: Novak Djokovic.

Passando alle donne, la prima cosa che bisogna dire è che, per la prima volta da qualche anno a questa parte, non c’è la favorita numero uno, Iga Swiatek. La polacca, come si è visto anche a Roma, è in crisi nera e quella che solo fino a qualche settimana fa sembrava una delle poche certezze del circuito – Iga vincente a Parigi – ora non lo è più. Sabalenka parte sicuramente tra le favorite, anche se la terra non è il cemento, poi ci sono tutte le altre. Non è azzardato dire che nelle prime file c’è sicuramente Jasmine Paolini.