Jannik Sinner

Aprile 8, 2025

Stefano Cagelli

Effetto Sinner (anche quando non gioca): parlando Alcaraz e Zverev

Parlando di Jannik Sinner, i più attenti di voi ricorderanno che abbiamo già dedicato ampio spazio su Manic Monday al tema dell’impatto che l’assenza di Jannik ha avuto sulle prestazioni e sui risultati dei big del circuito, a partire da chi – in primis Carlos Alcaraz e Alexander Zverev – avrebbe potuto approfittarne per dare l’assalto alla vetta della classifica mondiale.

A conferma di quanto scrivevamo – e cioè che paradossalmente il vuoto lasciato da Jannik ha fatto crollare certezze nei suoi avversari invece che rinforzarle – sono arrivate le parole di uno dei diretti interessati, il vero grande rivale di Sinner, proprio Carlitos Alcaraz. Lo spagnolo non ha usato giri di parole.

“Qualcuno – ha detto in una recente intervista – pensava che, solo per il fatto che Sinner non giocava, io e Zverev avremmo dovuto vincere tutto e giocare meglio di prima. Questo non era e non è corretto. Io non sono sorpreso di non essere diventato di nuovo numero uno. Tanti mi chiedevano di approfittare di questo periodo di assenza di Jannik per tornare in vetta. E questa pressione probabilmente mi ha ucciso, in qualche modo. Anche se Jannik non sta giocando, sono troppo lontano da lui e sulla terra non avrò chance di risalire. Posso solo cercare di dare il massimo”.

Poi, riguardo i tre mesi di stop di Sinner, lo spagnolo ha fatto una battuta, che però rivela un fondo di verità: “Anche a me piacerebbe ogni tanto avere un mese di stop, senza fare niente… Giochiamo per 11 mesi no stop e l’intensità che si richiede al nostro fisico è sempre troppa”.

Del fatto che Jannik potrebbe beneficiare non poco della pausa forzata, ha parlato apertamente anche Zverev. In un’intervista a Repubblica, il tedesco ha detto chiaramente che un Sinner “più forte di prima credo sia impossibile: ha cominciato la stagione come l’aveva chiusa, da numero 1”. Però, ha sottolineato, “tre mesi di stop, e non per infortunio, sono tutto sommato pochi. Ha potuto ricaricare le pile e si è allenato nei dettagli, perfezionando colpi e movimenti. Gli basterà pochissimo per tornare al livello di Melbourne“. Tra un mese avremo tutti le idee più chiare.