L'ultima volta di Fabio Fognini a Roma

8 Maggio 2025

Stefano Cagelli

L’ultima volta a Roma di Fabio Fognini

Gli Internazionali BNL d’Italia 2025 passeranno alla storia come la più grande edizione del Masters 1000 italiano, la più seguita e, speriamo, anche per un successo di un protagonista del tennis azzurro, che manca ormai da cinquant’anni. Ma un altro motivo per cui già sappiamo che passeranno alla storia è legato al nome di Fabio Fognini. Per il veterano ligure, infatti, sarà l’ultima volta sui campi del Foro Italico.

Ad annunciarlo è stato lui stesso, ai microfoni di Sky Sport: “Sarà il mio ultimo Roma. Voglio dare spazio ai giovani come è giusto che sia. Ho fatto una bellissima carriera, sono super contento. E, come in tutte le cose, c’è un inizio e una fine”.

Oggi il tennis italiano è dominante. Con il numero uno del mondo, un altro giocatori in top-10, ben nove in top-100, siamo il Paese più importante del circuito in questo momento. Vedere arrivare un azzurro – o più di uno – in fondo a un torneo non fa quasi più notizia, a prescindere dal fenomeno Sinner. Ma solo fino a qualche tempo fa le cose non stavano così.

Gente come Fognini e Andreas Seppi ha “tirato la carretta” per anni, barcamenandosi in top-20 e competendo quasi al livello dei migliori. Per questo, quello che può essere considerato a tutti gli effetti l’inizio dell’addio al tennis di Fabio Fognini, rappresenta un momento simbolicamente ed emotivamente importante.

Gli inizi della carriera

Fabio Fognini nasce a Sanremo il 24 maggio 1987. Cresce tennisticamente tra i circoli della Liguria, dimostrando fin da giovane un talento naturale per il gioco, soprattutto sulla terra battuta. Entra nel circuito professionistico nel 2004, ma è dal 2007 che inizia a farsi notare a livello ATP, grazie a una combinazione di agilità, anticipo e una mano eccezionale.

I successi nel circuito ATP

Nel corso della sua carriera, Fognini ha conquistato 9 titoli ATP in singolare, otto dei quali su terra battuta, superficie a lui più congeniale. Il successo più prestigioso arriva nel 2019, quando trionfa nel torneo di Monte Carlo, uno dei Masters 1000, battendo tra gli altri Rafael Nadal in semifinale. Questo successo lo porta a raggiungere il miglior ranking ATP della carriera: n. 9 del mondo (luglio 2019), diventando il terzo italiano a entrare nella top 10 dai tempi di Adriano Panatta e Corrado Barazzutti.

In doppio, Fabio ha anche vinto uno Slam: Australian Open 2015, in coppia con Simone Bolelli.

I momenti chiave della carriera

  • 2011: prima apparizione nei quarti di finale in uno Slam, al Roland Garros, ma si ritira prima del match contro Djokovic per infortunio.

  • 2013: due titoli consecutivi ad Amburgo e Stoccarda, e finale a Umago.

  • 2015: doppia vittoria su Rafael Nadal, a Rio de Janeiro e agli US Open.

  • 2019: trionfo a Monte Carlo, punto più alto della sua carriera.

  • 2021-2023: calo fisico e infortuni, ma continua a lottare nel circuito con grande spirito competitivo.

Il trionfo a Monte Carlo 2019: il capolavoro di Fabio

Il successo a Monte Carlo nel 2019 rappresenta il momento più alto della carriera di Fognini. Arrivava al torneo in condizioni fisiche non ottimali e con pochi risultati convincenti in stagione. Ma, come spesso accade nel suo percorso, quando meno ci si aspetta la prestazione perfetta, lui sorprende.

Nel cammino verso il titolo:

  • Secondo turno: batte Andrey Rublev in tre set.

  • Ottavi di finale: elimina Alexander Zverev (n. 3 del mondo) con una prova tattica impeccabile.

  • Semifinale: supera Rafael Nadal con una prestazione memorabile, dominando 6-4, 6-2, spezzando la sua aura d’invincibilità nel Principato.

  • Finale: vince contro Dusan Lajovic 6-3, 6-4, conquistando il primo (e unico) Masters 1000 della carriera.

Quel successo lo proiettò nella top 10 ATP per la prima volta, a quasi 32 anni. Fu un riconoscimento tanto tardivo quanto meritato per il suo talento.

Fabio Fognini agli Internazionali d’Italia

Il torneo di Roma, giocato al Foro Italico, è sempre stato uno dei più sentiti per Fabio, sia per l’importanza che riveste a livello nazionale sia per la cornice emotiva. Tuttavia, nonostante il tifo di casa e l’esperienza sulla terra battuta, non è mai riuscito a spingersi oltre i quarti di finale, raggiunti nel 2018, quando venne eliminato da Rafael Nadal in due set.

Le sue partecipazioni a Roma sono spesso state altalenanti: grandi giocate, vittorie di prestigio e improvvisi cali di concentrazione. Celebri, tra i tanti, furono il match di Coppa Davis del 2014 e proprio a Roma nel 2017, contro Andy Murray, in cui Fognini offrì uno spettacolo tecnico impressionante. In generale, il torneo di Roma è stato spesso lo specchio del suo stile: estro, passione, ma anche una certa incostanza.

Un’eredità indelebile

Pur con alti e bassi, Fabio Fognini ha lasciato un segno importante nella storia del tennis italiano. È stato uno dei primi a riportare l’Italia ai vertici del tennis maschile e ha aperto la strada a una nuova generazione di talenti, come Jannik Sinner, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti.