28 Maggio 2025

Stefano Minnucci

Roland Garros, Monfils incanta Parigi: a 38 anni scrive un’altra pagina di tennis

Ci sono partite in cui il tennis diventa racconto, emozione, fascino allo stato puro. E il match tra Gaels Monfils e Hugo Dellien è stato uno di quelli. L’ultimo primo turno tra i 64 giocati finora al Roland Garros, decisamente il migliore, per spettacolo, sofferenza e resilienza.

Sul Philippe Chatrier, non del tutto gremito ma decisamente vivo e molto rumoroso, sono andate in scena le prodezze di un 38enne parigino ancora desideroso di lasciare il segno in questo sport, che ha rimontato due set di svantaggio al suo avversario, regalando al pubblico francese una gran bella serata.

Con una rimonta straordinaria, ha vinto 4-6, 3-6, 6-1, 7-6(4), 6-1 in 3 ore e mezza di gioco, conquistando la sua 40ª vittoria al Roland Garros ed eguagliando il record di Yannick Noah per il maggior numero di successi di un tennista francese nello Slam parigino.

Un inizio da incubo, con caduta rovinosa

L’inizio è molto duro, quasi scoraggiante. Dellien, solido e aggressivo, mette in difficoltà Monfils fin dai primi scambi. E dopo appena cinque game, il francese cade rovinosamente contro i cartelloni pubblicitari: ginocchio destro malconcio, mani ferite. Ma lui si rialza. Non solo fisicamente. Si rialza nel gioco, nel ritmo. Tuttavia il colombiano, che mette in campo grandi vincenti, riesce a portarsi avanti di due set.

Sembrava la premessa di un addio amaro per l’ex enfant terrible del tennis francese. E invece, proprio quando tutto sembrava perduto, arriva la scintilla. “Questa è magia. Ci provi e, boom, ci riesci”, dirà poi Gael, quando parlerà del momento di svolta, un punto in cui lui stesso pensava fosse finita. “È strano, ma c’è stato un punto incredibile in cui ho provato qualcosa. Pensavo di perderlo, dovevo osare, e ho fatto un vincente che ha cambiato tutto”.

Il terzo set ha segnato quindi la svolta, con Monfils che ha ritrovato ritmo e fiducia, mentre Dellien cercava di resistere al ritorno del francese. Il quarto set è top ten: una battaglia di nervi decisa al tie-break, con più vincenti che errori gratuiti, un gran bel tennis. Il pubblico impazzisce, lo Chatrier vibra. Monfils entra in trance agonistica. E l’adrenalina lo guida come ai tempi d’oro.

Nel quinto set sembra addirittura più fresco e agile di inizio match: break immediato per il 2-0, poi lo strappo decisivo, un altro gioco strappato a Dellien dopo una battaglia di dieci minuti. Il francese vola sul 3-0, e da lì in poi è solo questione di crederci — come dirà lui stesso a fine partita: “È una questione di resistenza e di cuore”.


Oltre il punteggio

Un incontro che ha mostrato due atleti che, pur in fasi diverse della carriera, hanno dato tutto in campo. Dellien ha dimostrato di essere un avversario tenace e talentuoso. Il 31enne boliviano, attualmente numero 90 del mondo, ha giocato con determinazione e intelligenza tattica, mettendo in difficoltà Monfils nei primi due set. Il colombiano, che ha raggiunto il suo best ranking di numero 64 nel 2022, ha mostrato un tennis solido e aggressivo, confermando i progressi degli ultimi anni.

Monfils, invece, con la sua esperienza e carisma ha regalato ancora una volta al pubblico una serata da non dimenticare. È la terza rimonta in carriera da due set sotto. È il 12° match vinto al quinto set in carriera, superando giganti come Wawrinka e Djokovic in questa particolare statistica.

Ma più dei numeri, resta la sensazione di aver assistito a qualcosa di molto bello. E poi Monfils non è solo un giocatore. È un performer, un poeta del campo. La sua capacità di trasformare un match in uno show resta intatta, nonostante l’età e gli acciacchi. Sorride, si diverte, si rialza. E fa divertire.

In una notte parigina carica di emozioni Gael Monfils ha riscritto il copione. Di nuovo. Come solo lui sa fare.