Jannik Sinner e Lorenzo Musetti in azione al Roland Garros 2025

6 Giugno 2025

Stefano Maffei

Roland Garros, il giorno di Sinner e Musetti: le “doppiette” che hanno fatto la storia del tennis

Al Roland Garros 2025, per la prima volta nell’era Open, due azzurri sono contemporaneamente in semifinale di un torneo del grande slam: Lorenzo Musetti e Jannik Sinner. L’unico altro precedente, infatti, risale a molto prima del grande cambiamento del tennis mondiale, in quel giugno di 65 anni fa quando, sempre sul rosso di Parigi, arrivarono in semifinale Pietrangeli e Sirola.

Un’impresa che segna un nuovo punto di svolta per il movimento tennistico italiano, già in crescita costante negli ultimi anni. La doppietta è ancora più significativa perché arriva in uno dei tornei più duri e prestigiosi: il Roland Garros, tempio della terra battuta e palcoscenico dove si sono scritte alcune delle pagine più leggendarie della storia del tennis.

La doppietta azzurra: Musetti e Sinner in semifinale

Nel corso delle due settimane parigine, sia Musetti che Sinner stanno dimostrando, ancora una volta, quanto il movimento tennistico italiano sia in salute. I due azzurri stanno divorando il tabellone di singolare e si giocheranno, rispettivamente contro Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, una finale storica. Il percorso del numero 1 del mondo Sinner è stato finora impeccabile. Quindici set giocati in cinque partite e 15 set vinti. In successione si è sbarazzato di Arthur Rinderknech, Richard Gasquet, Jiri Lehecka, Andrey Rublev (sulla carta, l’avversario più difficile) e, ai quarti di finale, la sorpresa Alexander Bublik. Ad attenderlo ci sarà proprio quel Djokovic, contro cui ha giocato la partita della svolta della propria carriera durante la Coppa Davis 2023.

Le imprese di Lorenzo Musetti

Meno agevole il percorso di Musetti. La sua nuova maturità (mentale e tennistica), però, gli ha permesso di superare ostacoli che fino a qualche mese fa potevano sembrare insormontabili. Dopo due partite sulla carta abbordabili contro Yannich Hanfmann e Daniel Elahi Galan, Lorenzo ha perso un set in tutte e tre le difficili partite successive. La prova più difficile con Mariano Navone, sotto di un set e un break prima della grande rimonta. Poi la maturità e costanza dimostrata contro un avversario temibile come Holger Rune, sconfitto sulla sua superficie preferita e la grandissima vittoria contro Frances Tiafoe e il suo tennis spettacolare misto a teatralità. Adesso la sfida più importante contro Alcaraz, in stato di grazia e favorito per la vittoria finale.

Un’impresa mai riuscita prima agli italiani nell’era Open

Mai dal 1968 a oggi due uomini italiani erano arrivati in semifinale nello stesso torneo dello slam. Prima di Sinner, non eravamo abituati ai vertici del tennis. In passato, gli exploit dei tennisti italiani erano stati isolati: Adriano Panatta vinse il Roland Garros nel 1976, Corrado Barazzutti raggiunse due semifinali (US Open 1977 e Roland Garros 1978), ma nessuno aveva mai avuto un compagno di viaggio così in alto nella stessa edizione.

Doppiette nei tornei del Grande Slam: una panoramica storica

La presenza di due tennisti della stessa nazione nelle semifinali (o in finale) di un torneo del grande slam è un evento relativamente raro, ma non inedito. Alcune nazioni, come Stati Uniti, Australia, Spagna e recentemente la Russia, hanno vissuto fasi in cui i loro rappresentanti dominavano i tornei major. Vediamo alcuni dei casi più significativi.

Stati Uniti: l’epoca d’oro

Negli anni ’90 e primi 2000, gli Stati Uniti vantavano una generazione irripetibile con Pete Sampras, Andre Agassi, Jim Courier e Michael Chang. Non era raro vedere semifinali o finali dominate da loro. Ricordiamo, ad esempio.

US Open 1996: semifinalisti Agassi, Chang, Sampras e Todd Martin.
Wimbledon 1995: Sampras, Agassi, Becker e Ivanisevic, con due americani in semifinale.

In campo femminile, la situazione era ancor più sbilanciata: le sorelle Williams, insieme a Lindsay Davenport e Jennifer Capriati, hanno spesso occupato tutte le posizioni di vertice nei tornei slam tra fine anni ’90 e inizio 2000.

Australia: il dominio degli anni ’60

Durante gli anni ‘60, l’Australia era la superpotenza del tennis. Rod Laver, Ken Rosewall, Roy Emerson e John Newcombe arrivavano spesso tutti in semifinale. Australian Open 1965-1969: spesso semifinali interamente australiane, grazie anche alla partecipazione ridotta di tennisti stranieri durante questi eventi.

Spagna: la scuola della terra rossa

Negli anni 2000 e 2010, la Spagna ha prodotto grandi campioni della terra battuta come Rafael Nadal, David Ferrer e Carlos Moya. Roland Garros 2013: semifinalisti Nadal e Ferrer (che poi disputarono la finale). Anche nel tennis femminile, Arantxa Sánchez Vicario e Conchita Martínez guidarono una generazione molto competitiva negli anni ‘90.

Russia: l’ondata degli anni 2000

Un’altra nazione che ha portato spesso due o più giocatori in semifinale è stata la Russia, soprattutto nel femminile. US Open 2004: semifinali con Kuznetsova, Myskina e Dementieva (poi finaliste). Anche nel maschile, nel 2020-21 con Medvedev, Rublev e Khachanov si sono avute presenze multiple nei tornei slam.

La culla del talento: Svizzera

La Svizzera, grazie a Roger Federer e Stan Wawrinka, si è iscritta nel panorama mondiale del tennis con un totale di 23 vittorie slam. Nel 2014, però, c’è stato l’unico episodio in cui entrambi i giocatori hanno raggiunto la semifinale all’Australian Open.

La strada perduta: la decaduta Francia

Anche la Francia, un tempo, era patria di un talento sconfinato che portava spesso giocatori al vertice dei tornei più importanti e del ranking Atp. Nel 1983, Yannick Noha e Henri Leconte arrivarono insieme in semifinale del Roland Garros.

Bonus track

Abbiamo parlato, trattandosi di tennis maschile, solamente di alcuni record detenuti dai tennisti. Non possiamo, però, che citare la storica finale tutta italiana allo US Open 2015, quando Flavia Pennetta sconfigge Roberta Vinci (vincitrice di un’incredibile semifinale con Serena Williams) e si laurea campionessa nel major nordamericano.