Il pubblico del Roland Garros per Alcaraz: la risposta di Sinner

10 Giugno 2025

Stefano Cagelli

Il pubblico del Roland Garros ha inciso sulla finale? La risposta (da signore) di Sinner

Quanto successo domenica pomeriggio sul campo Philippe Chatrier è ancora negli occhi, nella mente e nel cuore di tutti. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz che combattono senza esclusione di colpi per 5 ore e 29 minuti di gioco, l’italiano che va avanti di due set, che spreca la grande occasione della vittoria, lo spagnolo che rientra, che macina giocate fantascientifiche, l’infinita altalena di emozioni fino all’epilogo finale, così dolce per Carlitos e così amaro per Jannik.

A giocare una parte importante in questo match-kolossal, inutile negarlo, è stato il pubblico del campo centrale del Roland Garros, la cui maggioranza è stata apertamente schierata a favore di Alcaraz per buona parte dell’incontro. Un po’ spinta dal risultato, un po’ dai tanti tifosi di Carlos giunti da Murcia, un po’ attratta dal gioco e dall’atteggiamento più coinvolgente dello spagnolo.

Sta di fatto che, specialmente qui in Italia, in molti hanno storto il naso. Quelle esultanze fragorose per alcuni errori di Sinner non sono per niente piaciute. Non si può dire che il pubblico abbia deliberatamente disturbato il numero uno del mondo, però non ha brillato sicuramente per correttezza ed eleganza. Lo stesso Alcaraz, dopo l’incredibile remuntada, ha riconosciuto l’importanza di un pubblico che l’ha sospinto fino a rendere possibile quello che sembrava quasi impossibile.

Interrogato sulla questione, Jannik Sinner – come sempre – si è distinto per le sue parole da vero signore dello sport, come del resto si era già visto al momento della premiazione in campo. “Lui è un giocatore che piace tanto al pubblico, non c’è nessun problema: sicuramente il tifo del pubblico ha un impatto importante nelle partite, ma a volte ha aiutato anche me, quindi va bene così“.

Applausi per Jannik, meno per quei “vip” o addirittura altri sportivi, che sarebbe stato meglio stessero a casa loro. Tra questi, tra i tanti inquadrati in continuazione dalla regia francese, il nostro applauso va al rugbista Antoine Dupont, che non si è mai lasciato andare a esultanze sguaiate, mai un’espressione fuori posto (soprattutto quando veniva inquadrato), dimostrando cosa voglia dire essere uno sportivo. Uno sportivo vero.