Una foto dal resort che ospita il torneo ITF di Monastir

13 Giugno 2025

Stefano Maffei

Un torneo ITF a settimana, il business dei “resort del tennis” in giro per il mondo

Molto spesso, tra i tanti tornei che vediamo si giocano in giro per il mondo (non importa se ATP, WTA o ITF) incorriamo sempre negli stessi nomi. A molti di voi, infatti, sarà capitato di leggere ITF Monastir, Antalya, Sharm el Sheikh o, in misura minore, Santa Margherita di Pula. Beh, credeteci o no, questi tornei si giocano praticamente tutto l’anno con (almeno) un evento a settimana (due se si tratta di eventi combined). Allora potremmo chiederci, come fanno le Federazioni tunisina, egiziana o turca a potersi permettere così tanti eventi tutti consecutivi? Abbiate un po’ di pazienza e ve lo sveleremo. Piccolo spoiler, ovviamente non stiamo parlando delle Federazioni più ricche del mondo.

Tornei alla portata di tutti, o quasi

Gli eventi che vi abbiamo elencato in precedenza sono tra i tornei ITF più alla portata dell’intero calendario (sia maschile che femminile). Tutti hanno tabelloni di qualificazione a 64 atleti, che si sfidano per entrare nel tabellone principale. Il tutto, praticamente per 52 settimane l’anno. Ma com’è può sopravvivere un sistema del genere considerando che al massimo parliamo di eventi W35 o M25 con 30.000$ di montepremi, con la quasi totalità che si ferma a 15.000$?

In casi normali vi parleremmo degli eventi con meno budget, ma c’è qualcosa dietro questa scelta, molto logica, che ha portato gli organizzatori a creare dei veri e propri hub di tennis in giro per il mondo dando la possibilità a moltissimi giovani di cercare di diventare professionisti (con buona pace dei loro portafogli).

Le strutture coinvolte

In questo articolo prenderemo come esempio l’ITF di Monastir, ospitato nello Skanes Family Magic Hotels and Resorts, l’ITF di Antalya, Megasaray West Beach, e l’ITF di Sharm el Sheikh, che si svolge a Soho Square.

Skanes Family Magic Hotels and Resorts

Il resort offre decine di campi di allenamento, oltre a sette dove si disputano gli incontri del torneo. Oltre a questi, la struttura accoglie clienti da tutti il mondo (soprattutto Regno Unito) ed offre intrattenimento per famiglie e un ristorante aperto a tutte le ore del giorno. La spiaggia privata e la palestra compongono, oltre alle piscine, campi da calcetto e di padel, gli altri luoghi dove è possibile trascorrere del tempo tra un match e l’altro.

Megasaray West Beach

Il resort offre un totale di 22 campi da tennis, compresi sei dove si svolgono gli incontri ufficiali del circuito ITF. Molto simile allo Skanes Family in quanto a strutture per l’ospite, si distingue dal precedente per la possibilità di prendere parte a lezioni nell’accademia privata presente al suo interno.

Soho Square

Anche il resort in Egitto dispone di cinque campi da tennis per le competizioni internazionali ed altri per l’allenamento. A differenza delle altre due strutture, però, è un importante sede per lo Squash, tanto da aver ospitato campionati internazionali anche di questa disciplina. Oltre a ciò, dispone ogni tipo di altra attività serale e diurna per i giocatori e le persone che alloggiano nella struttura.

Come il tennis diventa business

Oltre alla similarità nelle strutture, tutti e tre i resort sono accomunati da una presenza massiccia di camere per i propri ospiti. Parliamo di qualcosa tra le 350 e le 500. Bene, di queste una parte è dedicata ai turisti in vacanza (ovviamente le migliori stanze con più facilities) e le altre a chi vanno? Risposta ovvia, ai giocatori impegnati nel torneo.

Il segreto di tutte queste strutture, per questo, è molto semplice: offrire tabelloni con facile accesso in modo da poter contare sul pagamento di tutte le camere per tutte le settimane dell’evento.

Un esempio molto facile. Un giocatore che perde al primo turno di qualificazioni rimarrà tutta la settimana a sue spese presso la struttura per provare a vincere la settimana successiva. Il tutto, per 52 settimane con un numero di giocatori che transita in quei tornei altissimo. Non solo, tutti i giocatori sono tutti a pagare visto che il torneo non offre la cosiddetta hospitality. Ovviamente, ma lo sottolineiamo lo stesso, il prezzo della struttura non è accessibile a chiunque e, molto spesso, l’intero montepremi accumulato non serve a coprire nemmeno una piccola parte delle spese sostenute.

È altrettanto scontato, quindi, che gli atleti impegnati in questo genere di tornei sono sempre di quelli che possono permetterselo, non importa il loro reale valore sul campo da gioco. Proprio per questo motivo, il livello è più basso rispetto ad altri eventi delle stesse categorie sparsi in giro per il mondo.