Boris Becker

10 Giugno 2025

Valeria Lorenzi

La finale infinita e il cuore spezzato di Sinner. Le parole di Boris Becker

Nonostante la finale del Roland Garros 2025 sia durata ben 5 ore e 29 minuti, la sensazione collettiva è stata quella di volerne ancora. Uno spettacolo talmente intenso da lasciare tutti in uno stato di shock, tanto che il lunedì successivo è arrivato con una sottile malinconia difficile da scrollarsi di dosso. In momenti come questi, a fare chiarezza sono le voci autorevoli: quelle di chi ha vissuto partite memorabili in prima persona.

Tra queste, quella di Boris Becker, intervenuto ai microfoni di TNT Sports, ha colpito per lucidità e sensibilità. L’ex campione tedesco ha voluto concentrarsi sul dolore che potrebbe provare Jannik Sinner, sconfitto in una delle finali più epiche degli ultimi decenni dopo aver avuto match point a disposizione.

“Per Sinner questa partita è stata brutale. Perdere una finale Slam con match point all’attivo, e addirittura servendo per il titolo, è qualcosa di davvero duro da digerire. Credo non ci sia nulla di peggio. Eppure può essere orgoglioso: si è comportato da vero campione, ha lottato, ha giocato la sua miglior partita di sempre sulla terra battuta. Sono sicuro che avrà un’altra occasione, forse la fortuna sarà dalla sua parte la prossima volta”.

Ma se c’è una cosa su cui Becker è certo, è che partite così straordinarie si possono vedere solo quando entrambi i protagonisti toccano vette altissime.

Bisogna ringraziare entrambi. È stato quasi un miracolo che Carlos [Alcaraz] sia riuscito a vincerla, perché Jannik aveva la partita in pugno e stava giocando un tennis praticamente perfetto. È stata la miglior partita che io abbia mai visto dal vivo: un livello di tennis irreale. Una lezione per tutti i bambini a casa: per l’atteggiamento, il comportamento, l’assenza totale di scuse per cinque ore e mezza. Hanno trovato soluzioni, colpito la palla alla perfezione. Non possiamo che ringraziarli”, ha proseguito Becker, sottolineando come la grandezza dell’incontro non risiedesse solo nella sua durata, ma nella qualità assoluta del gioco.

L’eredità del Big3 e la nuova era

Con sei Slam in carriera, Boris Becker osserva con rispetto (e forse un pizzico di consapevolezza nostalgica) l’ascesa dei nuovi dominatori del circuito. Sia Alcaraz che Sinner, secondo lui, sono destinati a superare i suoi numeri, sia in titoli Slam che in settimane da numero 1 del mondo.

Non a caso, la sua riflessione finale rievoca nomi sacri: Federer, Nadal e Djokovic, i giganti che per oltre quindici anni hanno regalato al mondo epiche battaglie sui campi più importanti.

Questo tipo di partite le abbiamo già vissute con Roger, Rafa e Novak. Quei duelli epici ci hanno accompagnato per oltre quindici anni, e oggi ho visto lo stesso livello tra Carlos e Jannik. Una partita incredibile. Mi dispiace molto che uno dei due abbia dovuto perdere, ma sono proprio questi gli incontri per cui ti alleni, quelli che ti fanno innamorare del tennis”, ha concluso l’ex numero 1 del mondo.

Se questo è il futuro del tennis, allora possiamo dormire sonni tranquilli. Il testimone è stato raccolto. E le emozioni, per fortuna, non sono finite qui.