La finale del Roland Garros, ma non solo: Adriano Panatta ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Adnkronos in cui si è soffermato sulla rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, lasciandosi andare anche ad un previsione riguardo chi – “forse” – potrebbe recitare il ruolo di terzo incomodo. Vi proponiamo di seguito un estratto della sua analisi.
Panatta: “Abituiamoci a vedere quasi sempre finali Alcaraz-Sinner. L’unico che può metterli in difficoltà…”
«Alcaraz e Sinner sono una o due spanne sopra tutti gli altri quindi dobbiamo abituarci a vederli quasi sempre in finale perché non vedo chi possa batterli», ha esordito Panatta.
Secondo il 73enne romano, c’è solo un giocatore, al momento, che potrebbe scalfire il dominio instaurato dal tirolese e dallo spagnolo. Il giocatore in questione è un altro rappresentante azzurro. «L’unico forse è Musetti perché è quello con più talento di tutti gli altri e secondo me, in futuro, potrebbe essere quello che li metterà in difficoltà, se riesce ovviamente a migliorare ancora qualche cosa del suo gioco e del suo rendimento», ci ha tenuto ad aggiungere.
«Dico Musetti anche perché Djokovic ha una certa età, anche se ha dimostrato la sua caratura giocandosela fino alla fine con Sinner in semifinale. Zverev non vedo come possa impensierirli mentre Draper è un bel giocatore ma non mi convince troppo quindi credo che Lorenzo possa essere l’unico in grado di fermarli», ha aggiunto.

Facendo un passo indietro, e tornando all’epica finale di domenica 8 giugno, Panatta ha affermato: «Mi dispiace per Sinner, purtroppo quando giochi con giocatori forti e alla pari con te può andare in qualsiasi modo. Lui ha perso una di quelle partite che si vincono o si perdono veramente per una o due palle, fa parte di questo sport».
«Il mio dubbio prima della finale era riguardo la tenuta fisica di Sinner e bisogna dire che ha tenuto bene, è normale andare in difficoltà quando si gioca più di 5 ore ma ha fatto bene. Quando l’ho visto seduto a fine match con gli occhi un po’ persi mi ha fatto tenerezza perché tutti quanti noi abbiamo passato una sconfitta del genere e certamente quando succede in una finale di un torneo dello Slam fa ancora più male, ma si avanti perché questo è il mestiere del tennista», ha sottolineato.
Nessun ‘dramma’ sul pubblico del Roland Garros tutto a favore di Alcaraz: «Anche io ho giocato in posti con tifo contro e altre volte favorevole, dipende tutto da come sei tu come giocatore: Jannik è pragmatico, anche nel suo comportamento in campo, quindi non ammicca al pubblico, non cerca la sua approvazione mentre Alcaraz è più empatico e probabilmente per questo ha avuto molto più tifo ma non credo sia un problema».
“Come Federer e Nadal”
Infine, il parallelismo con una rivalità del passato abbastanza prestigiosa: «Io vorrei sottolineare la correttezza che hanno avuto ieri Alcaraz e Sinner perché si sono praticamente arbitrati da soli, dando punti importanti a vicenda e andando da soli dall’arbitro per dire se una palla fosse buona o no: così ci hanno abituato solo Federer e Nadal quando giocavano uno contro l’altro. Al di là della finale epica ed emozionante, io credo sia da sottolineare come nello sport più professionistico che c’è ci siano in campo giocatori e persone professionali, che hanno rispetto per questo sport e per l’avversario, riuscendo anche in una partita in cui si giocavano molto a essere sportivi l’uno con l’altro».