Chi la spunta a Wimbledon? Le prime giornate di torneo hanno confermato le sensazioni della vigilia, e l’ecatombe di teste di serie l’hanno addirittura rafforzata: l’idea generale è che saranno in tre a giocarsi il titolo; anzi 2+1. Ci riferiamo ovviamente al campione in carica Carlos Alcaraz, al numero uno al mondo Jannik Sinner e al leggendario Novak Djokovic. Quest’ultimo sicuramente rappresenta un’incognita per motivi che ben conosciamo, ma sarebbe da sprovveduti escluderlo dalla lista dei primissimi favoriti.
Wimbledon, corsa a tre per il titolo? L’analisi di Toni Nadal
Detto ciò, è altrettanto doveroso sottolineare un aspetto: colui che parte un pelino avanti a tutti è sicuramente Alcaraz, vincitore del torneo nel 2023 e nel 2024 e reduce da trionfi al Roland Garros e all’Atp 500 del Queen’s. Quella del giovane spagnolo – al di là delle difficoltà riscontrare all’esordio contro Fabio Fognini – è la candidatura che più convince anche Toni Nadal. Il noto coach iberico si è soffermato sull’argomento nel suo consueto editoriale per “El Paìs“.

“La domanda principale che si pongono tifosi ed esperti è, senza dubbio, se qualcuno sarà in grado di sconfiggere il nostro grande giocatore”, esordisce zio Toni. “Alcaraz possiede anche, come ha dimostrato negli ultimi due anni, le caratteristiche quasi perfette per giocare con facilità sull’erba londinese“, aggiunge lo spagnolo.
“Come se non bastasse, il giocatore nato a Murcia è arrivato al torneo pieno di morale e fiducia dopo la sua epica rimonta nella finale del Roland Garros e il suo recente trionfo al Queen’s. Gli unici due giocatori che potenzialmente potrebbero impensierirlo sono nell’altra metà del tabellone e sono solamente Jannik Sinner e Novak Djokovic”, sottolinea Nadal.
Per il 64enne di Manacor, tuttavia, il verdetto è quasi già scritto: “Credo sinceramente che, in condizioni normali, pochissimi avversari abbiano la capacità di impensierire Carlos. È vero che sull’erba l’elemento sorpresa entra di più in gioco, ma considerando il tabellone che sta affrontando e che il suo gioco è molto veloce, non vedo nessuno che possa seriamente sfidarlo”.
Resta da capire quale sarà la sentenza effettiva e definitiva del giudice supremo chiamato campo.