Dal debutto vincente a Monaco alle sfide future tra talento, fede e consapevolezza. Ritratto di Diego Dedura-Palomero, primo 2008 a lasciare il segno nel circuito ATP.
Nel silenzio surreale di un Centrale bavarese ancora poco affollato, un ragazzo dai tratti ancora acerbi, ma dallo sguardo che sembra già consumato dal mestiere, scrive una nuova piccola pagina del tennis. Diego Dedura-Palomero, a 17 anni appena compiuti, diventa il primo giocatore nato nel 2008 a vincere un match ufficiale del circuito ATP.
La scena si svolge al BMW Open di Monaco. Il teenager tedesco, numero 549 del mondo, entra nel main draw da lucky loser, dopo l’ultimo ritiro disponibile: quello di Gaël Monfils. Gli capita di fronte Denis Shapovalov, talento irregolare ma esperto, potenzialmente fuori portata.
Eppure, per un’ora Diego tiene il campo con compostezza, con equilibrio, con una maturità che colpisce. Il canadese si ritira a match in corso, ma la qualità del gioco espresso da Dedura-Palomero fino a quel momento non è affatto male.
Multilingue e multiculturale, chi è “Diegito”
Nato il 12 marzo 2008 a Berlino, Diego è figlio del mondo: padre cileno, madre lituana, quattro lingue in tasca e un sogno cucito addosso da quando aveva tre anni e colpiva le prime palline sotto la guida dei suoi genitori – entrambi allenatori. Diego è cresciuto a Berlino in una famiglia dove tutto ruota attorno al tennis. “Voglio arrivare molto in alto”, ha affermato in una recente intervista a Tennis Magazin, con la fiducia spavalda di chi, finora, ha vinto molto più di quanto abbia perso.
La celebrazione inusuale dopo il ritiro di Shapovalov
Dopo la sua prima vittoria, il gesto mistico. Dedura-Palomero si è lasciato prima andare a un’esultanza smisurata (un tantino eccessiva visto che il suo avversario si era appena ritirato), poi ha tracciato una croce sulla terra battuta con il piede e ci si è disteso sopra, braccia allargate. Un gesto di fede, istintivo, forse ingenuo, che ha scatenato anche diverse polemiche sui social.
In conferenza stampa, dirà poi che si trattava di un ringraziamento: “Sono molto religioso e credo che Dio mi abbia aiutato nel mio percorso alla vittoria di oggi. Ho pregato per 5 minuti prima del match. E dopo è stata pura gratitudine”.
First ATP Tour Win 🙌
Denis Shapovalov is forced to retire and Diego Dedura-Palomero is through to the second round 🤝#BMWOpen pic.twitter.com/2Dbx3J8QkA
— Tennis TV (@TennisTV) April 15, 2025
Un mancino fantasioso
Mancino, rovescio a due mani, piedi rapidissimi e un’intelligenza tattica atipica per la sua età. La sua altezza (1,78 m) è ancora da consolidare in termini di peso e struttura, ma la base c’è tutta. Non si affida solo alla potenza, ma alla varietà: sa cambiare ritmo, giocare il back, spingere in lungolinea e soprattutto leggere le intenzioni dell’avversario. Un tennis ragionato, più che esploso.
Il suo gioco ricorda, in forma embrionale, quello di Casper Ruud, ma con la fantasia dei grandi interpreti mancini. Non a caso, tra i suoi modelli cita Nadal, non solo per i colpi ma per l’approccio mentale: “Non gioco per i colpi spettacolari, ma per restare lì. Un punto dopo l’altro”. In verità fin da piccolo ha voluto giocare come lo spagnolo. Si era persino procurato una fascia identica a quella del campione maiorchino e passava ore su YouTube a studiarne le partite. Oggi non lo guarda più solo attraverso uno schermo: si è allenato anche alla Rafa Nadal Academy a Maiorca e ha già avuto occasione di palleggiare con lo stesso Nadal.
Il nodo della statura e il servizio da affinare
Diego è alto 1,78 m. In un circuito sempre più dominato da giganti, potrebbe sembrare sottodimensionato. Lo sa anche lui (“devo ancora lavorare molto sul servizio”). Compensa con preparazione fisica intensa: pesa 77 kg e sta mettendo su molta massa muscolare.
Gli obiettivi a breve termine
L’asticella è chiara: entrare tra i top 350, soglia che apre l’accesso a otto main draw nei Challenger; e successivamente tra i Top 250, che garantiscono anche 3 wild card ATP. Vuole giocare di più in Germania: Monaco, Stoccarda, Amburgo. “Perdere fa imparare più che vincere”, ha dichiarato.
Carriera in divenire
Il 2024 lo ha visto emergere nel circuito ITF, raggiungendo finali in M15 e M25, e guadagnandosi i primi punti pesanti in classifica. Il 2025 è l’anno in cui ha fatto il salto tra i Challenger e ora, all’improvviso, anche nel grande tennis. La sensazione è che il circuito da oggi abbia un nuovo nome da tenere d’occhio.
È rappresentato dall’agenzia IMG, come Alcaraz. Il suo referente è Mats Merkel, già mentore di Murray e Thiem. E Merkel lo descrive così: “Diego non è un tipo convenzionale. È un vero personaggio”.
Nati tra il 2000 e il 2008, i primi giocatori per ogni annata
Come accennato, Dedura-Palomero è stato il primo 2008 a vincere una partita Atp. Proponiamo di seguito una lista dei nati tra il 1999 e il 2008 che hanno registrato lo stesso primato.
Anno di nascita | Giocatore |
1999 | Denis Shapovalov (CAN) |
2000 | Felix Auger-Aliassime (CAN) |
2001 | Jannik Sinner (ITA) |
2002 | Lorenzo Musetti (ITA) |
2003 | Carlos Alcaraz (ESP) |
2004 | Stefanos Sakellaridis (GRE) |
2005 | Shang Juncheng (CHN) |
2006 | Joao Fonseca (BRA) |
2007 | Justin Engel (GER) |
2008 | Diego Dedura-Palomero (GER) |
Postilla tecnica:
✔ Miglior ranking ATP: n. 547 (7 aprile 2025)
✔ Mano: sinistra
✔ Superficie preferita: terra rossa
✔ Coach: i genitori, con supervisione della Deutscher Tennis Bund
✔ Miglior risultato ITF: Finale M25 Pula (2024)