Gli Internazionali BNL d’Italia ci regalano finalmente la finale che tutti aspettavamo da tempo. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sfideranno per un titolo importante, non uno qualsiasi: un Masters 1000, uno dei più prestigiosi. Dopo essersi affrontati in tornei ATP 250 e 500, ora il palcoscenico si alza. Rimane solo un Grande Slam come ultimo gradino, ma intanto godiamoci lo spettacolo di una finale tra i due migliori giocatori del mondo. E non è solo il titolo in palio: questa sfida ha il potenziale per segnare un prima e un dopo nella stagione 2025.
Un match che pesa più del previsto
Entrambi arrivano a questo appuntamento con qualcosa di speciale in gioco. Per Sinner è un ritorno in grande stile, per Alcaraz una prova del nove. Ciò che accadrà sulla terra del Foro Italico potrebbe avere ripercussioni immediate su ciò che vedremo a Parigi e Londra, con Roland Garros e Wimbledon ormai alle porte.
Sinner, vincere per essere ancora più re
Il campione altoatesino arriva a questa finale con tanto da guadagnare e poco da perdere. È lui il numero uno del mondo, ma gioca sulla superficie preferita del suo rivale, e lo fa nel torneo che segna il suo ritorno ufficiale. In un certo senso, ha già vinto. La sua settimana è stata un successo e lo proietta a Parigi con un’iniezione di fiducia che potrebbe fare la differenza.
Ma immaginiamo per un attimo se dovesse trionfare davvero. Sarebbe una risposta secca a tutti i critici che, negli ultimi tre mesi, non hanno perso occasione per metterlo in discussione. Sarebbe un modo elegante per dire al mondo: “Sono andato via da numero uno, e ci ritorno da numero uno“. E tutto questo su una superficie che non è certo la sua preferita.
Una vittoria contro Alcaraz sarebbe un colpo duro per lo spagnolo. Prima dello stop di Sinner, Alcaraz sembrava già soffrire il suo tennis. Se Jannik tornasse e lo battesse, interrompendo una striscia di tre sconfitte consecutive contro Carlitos, lo lascerebbe ferito nell’orgoglio, proprio a una settimana da Roland Garros. Un’eventuale nuova sfida a Parigi partirebbe già psicologicamente sbilanciata.
Inoltre, per gli altri giocatori del circuito, sarebbe un messaggio forte e chiaro: Sinner è già in forma mondiale, ha ritrovato il ritmo in pochi giorni e i suoi numeri (una sola sconfitta in 41 match!) cominciano a ricordare quelli dei mostri sacri del Big 3. Jannik sta iniziando a vincere anche solo col nome, e tornare con un trofeo in mano (e che trofeo) non farebbe altro che rafforzare questa percezione.
Alcaraz, il momento della verità
Dall’altra parte, Alcaraz è quello con più da perdere. Una sconfitta a pochi giorni dallo Slam parigino potrebbe minare le sue certezze, specie se dovesse maturare contro un Sinner appena rientrato. Ma se riuscisse a gestire la pressione – cosa che in alcune occasioni recenti non è riuscito a fare, come contro Draper a Indian Wells – allora la sua candidatura a dominatore della terra battuta diventerebbe concreta.
Vincere a Roma, dopo Montecarlo e la finale di Barcellona, significherebbe piazzare un sigillo quasi definitivo sulla sua supremazia sulla terra rossa. E soprattutto, sarebbe un segnale forte: dopo l’uscita di scena di Nadal, il nuovo re è lui.
Sul piano mentale, poi, sconfiggere per la quarta volta consecutiva Sinner sarebbe un colpo pesante. L’italiano ha vinto 40 delle ultime 41 partite giocate, e l’unica sconfitta è arrivata proprio contro Carlitos. Un’altra vittoria consoliderebbe l’idea che Alcaraz ha le chiavi per fermarlo, almeno su questa superficie.
In più, in chiave Race to Turin, sarebbe un boost enorme. Già primo nella classifica stagionale, un trionfo a Roma lo metterebbe nella posizione ideale per dare l’assalto al numero 1 di fine anno, oggi nelle mani proprio di Sinner.
Una finale da non perdere
Insomma, quella che ci attende sul Centrale del Foro Italico è molto più di una semplice finale. È un possibile spartiacque della stagione. Ha il profumo di una rivalità epica, di quelle che segnano un’epoca. Spegnete il telefono, annullate gli impegni e sintonizzatevi: Sinner-Alcaraz non è una partita, è un evento.
Fossi in voi, non me la perderei per nulla al mondo.