Jasmine Paolini trionfa a Roma

19 Maggio 2025

Valeria Lorenzi

A ritmo di Jas

Il volto principale della migliore edizione di sempre degli Internazionali d’Italia (sia in termini di risultati per il tennis nostrano, sia in termini di incassi per gli organizzatori) è quello sorridente e solare di Jasmine Paolini e non potrebbe essere altrimenti. La piccola grande tennista toscana ha vinto il torneo in singolare quarant’anni dopo l’ultimo trionfo azzurro e, non contenta, ha replicato il giorno dopo in doppio insieme all’eterna Sara Errani, diventano la prima giocatrice a riuscire nell’impresa a Roma dal 1990, quando a fare la doppietta fu una certa Monica Seles.

Superfluo dire che si tratta di un risultato straordinario, storico, quasi epico. Paolini non aveva cominciato questo 2025 allo stesso livello del suo incredibile 2024. Su di lei e sulle sue prestazioni si erano addensate non poche nubi, specie dopo la separazione dal suo coach e mentore Renzo Furlan, sulla quale si erano sprecate critiche e anche una certa dose di (immancabile) dietrologia. L’ultima apparizione prima di Roma, a Madrid, non era stata esaltante, con l’eliminazione al terzo turno per mano di Maria Sakkari.

Insomma, arrivava al Foro Italico con più dubbi che certezze. Ma in un torneo abbastanza avaro di emozioni in campo femminile, Jasmine si è letteralmente presa la scena, partita dopo partita, impresa dopo impresa. In alcuni casi, aiutata anche da un paio di “suicidi sportivi” delle sue avversarie (vedi Ostapenko e, soprattutto, Shnaider), ha centrato vittorie che hanno del miracoloso. Nulla che possa scalfire un torneo praticamente perfetto, in cui ha lasciato per strada solo un set, eliminando avversarie di livello, fino alla finale in cui ha dato una lezione di tennis a Coco Gauff.

Che storia, quella di Jasmine Paolini. Lei stessa, che solo fino a qualche anno fa le partite al Foro le vedeva dagli spalti, ha riconosciuto che “neanche nei suoi sogni più belli” si sarebbe mai immaginata di trionfare a Roma. E invece è tutto vero. E’ la storia di una ragazza alta meno di un metro e sessanta che trionfa in un mondo di giganti. Grazie al talento, certo, ma soprattutto grazie ad un impegno, una dedizione, un approccio che non hanno eguali nel circuito.

Una ragazza della Garfagnana esplosa a 28 anni e capace di confermarsi l’anno dopo, di risalire fino alla quarta posizione del ranking Atp e mettersi dietro giocatrici del calibro di Iga Swiatek (irriconoscibile anche a Roma e in piena crisi di fiducia e di risultati). Il trionfo in doppio con la compagna, amica e ora anche fonte di ispirazione tecnica Sara Errani è la ciliegina sulla torta di una settimana indimenticabile. A questo punto, quella che fino a qualche giorno fa sembrava la fase della stagione in prospettiva più difficile, in cui deve difendere i punti delle due finali di Parigi e Wimbledon dello scorso anno, potrebbe trasformarmi in una straordinaria opportunità.