Stan Wawrinka Roland Garros

27 Maggio 2025

Valeria Lorenzi

Stan Wawrinka, l’addio silenzioso al tennis è iniziato

Il ritorno di Stan Wawrinka al Roland Garros si è concluso già al primo turno, in una sconfitta tanto dolorosa quanto, purtroppo, attesa. Il campione svizzero, vincitore a Parigi nel 2015, ha partecipato all’edizione 2025 grazie a una wild card. A 40 anni e fuori dalla top 100, ha affrontato il britannico Jacob Fearnley ma è apparso vulnerabile e lontano dai suoi giorni migliori. È forse questo l’ultimo viaggio di Wawrinka nel major parigino? Nemmeno lui lo sa con certezza, ma le sensazioni indicano che la sua straordinaria carriera si stia avvicinando alla fine.

“Sono vicino alla fine, ma non è ancora il momento”

In conferenza stampa, Wawrinka ha mostrato il consueto mix di realismo e umorismo:

“Sono qui davanti a voi dopo una sconfitta al primo turno (sorride). È evidente che sono vicino alla fine, ma non ho intenzione di fermarmi adesso, questo è sicuro.”

Il tre volte campione Slam ha sottolineato come il suo tennis sia ancora “buono” e il suo fisico ancora in grado di competere, ma ha ammesso che le sconfitte stanno diventando sempre più difficili da accettare:

“Ogni settimana sono più vicino, ma cerco ancora di trovare l’equilibrio tra il sacrificio e tutto ciò che serve per restare a questo livello.”

La passione è ancora viva

Nonostante le difficoltà, Wawrinka non ha perso la motivazione:

“Continuo a divertirmi, la passione è ancora lì ogni giorno. Il supporto del pubblico è la cosa più bella, un’energia che non ritroverò mai in nessun altro lavoro. È incredibile, e per questo continuo a lottare.”

Ha però sottolineato quanto sia difficile giustificare tutti i sacrifici senza risultati concreti:

“Con tutto quello che ci metti, almeno vorresti vincere qualche partita. Ma è sempre più difficile.”

Una carriera che ha superato i sogni

Guardando indietro, Wawrinka si dice fiero:

“Ho ottenuto molto più di quanto potessi sognare. Il mio obiettivo da ragazzo era solo diventare un professionista e giocare i tornei dello Slam. Invece ne ho vinti tre, ho fatto grandi cose per la Svizzera con la Coppa Davis e le Olimpiadi.”

Tuttavia, l’ex numero 3 del mondo non nasconde quanto siano pesanti le delusioni recenti:

“Bisogna restare realistici. Le ultime settimane sono state dure da digerire.”

L’emozione di tornare a uno Slam

Il legame con i grandi tornei resta fortissimo:

“L’emozione di giocare uno Slam non cambierà mai. Sentire il calore del pubblico, le persone che mi aspettano e tifano per me, è una delle ragioni principali per cui continuo.”

Anche se la sconfitta brucia, dice, il sostegno della gente lo rende ancora speciale.

Il ritiro si avvicina

Wawrinka non ha voluto annunciare nulla, ma ha lasciato intendere che potrebbe essere stato il suo ultimo Roland Garros:

“Non c’è garanzia che tornerò l’anno prossimo. Se non riesco a vincere partite, se non risalgo in classifica, non tornerò. Nemmeno con una wild card.”

E aggiunge:

“Sono molto competitivo, gioco per vincere. Ma se i risultati non arrivano, diventa tutto più difficile.”

La voce di Magnus Norman

Anche il suo storico coach Magnus Norman resta al suo fianco:

“Non abbiamo parlato molto dopo il match. Ma se è ancora con me, è perché crede che io possa ancora competere. Facciamo un grande lavoro in allenamento, ed è frustrante quando non arrivano i risultati.”

Norman, anche lui noto per la sua mentalità da combattente, continua a credere nel suo allievo.

Continuare ha ancora senso?

Infine, Wawrinka non nasconde i dubbi:

“Me lo chiedo ogni giorno: ha senso continuare? Forse questo è davvero il mio ultimo Roland Garros. È una domanda che mi porto dentro da un po’. A volte ti alleni così tanto su certi aspetti, che poi non riesci a riprodurli in partita, ed è frustrante.”

Il sipario non è ancora calato del tutto sulla carriera di Stan Wawrinka, ma il tempo dei grandi exploit è sempre più lontano. Con dignità e sincerità, lo svizzero affronta il crepuscolo della sua carriera con la stessa intensità che lo ha portato in cima al tennis mondiale. Il Roland Garros potrebbe aver salutato per l’ultima volta uno dei suoi campioni più rappresentativi degli ultimi anni.