L’eliminazione al primo turno di Stefanos Tsitsipas a Wimbledon 2025 è stata, senza dubbio, una delle più grandi delusioni dell’intera giornata inaugurale. Il tennista greco, visibilmente provato, ha lasciato Londra con il morale a pezzi, incapace di trovare soluzioni ai problemi fisici che da tempo lo tormentano, in particolare quelli legati alla schiena.
A qualche giorno di distanza dalla clamorosa sconfitta, Tsitsipas, attualmente numero 26 del ranking ATP, ha analizzato in un’intervista a Tennis365 lo stato attuale del circuito, offrendo spunti interessanti sul livello del tennis contemporaneo rispetto agli anni in cui lui stesso si affacciava tra i migliori al mondo.
“Essere tra i migliori è più difficile di prima”
“Ci sono molti più giocatori in grado di mettere in difficoltà un top 10 rispetto al passato. Oggi il numero di tennisti competitivi è decisamente più alto”, ha dichiarato Tsitsipas. “Raggiungere la top 30 è più complicato rispetto a qualche anno fa. Gioco i terzi o quarti turni nei Masters 1000 e mi accorgo che il livello è più alto rispetto a quando ho iniziato la mia carriera. Anche nei primi turni si trovano avversari molto più temibili”.
Tecnologia, preparazione fisica e il caso Italia
Secondo il greco, questa evoluzione è dovuta a vari fattori: “Il tennis è arrivato a un punto in cui la preparazione fisica ha compiuto passi da gigante, così come l’accesso alla tecnologia e agli strumenti che aiutano i giocatori a migliorare. Oggi ci sono molti più allenatori di alto livello rispetto al passato. Ci sono federazioni che stanno lavorando benissimo, come ad esempio l’Italia. Guardate cosa hanno fatto negli ultimi due anni: da nazione poco presente nei tabelloni dei tornei Slam, sono passati ad avere tantissimi giocatori tra i primi 200 al mondo, sia tra gli uomini che tra le donne”.
Il pericolo della “troppa” comodità
Infine, Tsitsipas ha voluto sottolineare un aspetto più mentale del gioco: “Il campo non è un luogo in cui devi sentirti troppo comodo contro il tuo avversario. Quando succede, può diventare un’arma a doppio taglio. È vero che a volte senti di essere nel posto giusto, che tutto sta funzionando. È una sensazione piacevole, ma bisogna viverla con umiltà, perché non dura mai a lungo”.
Un futuro incerto
Le parole di Tsitsipas riflettono un momento delicato della sua carriera, tra acciacchi fisici e la crescente difficoltà di imporsi nel panorama tennistico odierno. Resta da vedere se riuscirà a ritrovare la brillantezza che lo aveva portato fino ai vertici del ranking, in un circuito che, come lui stesso ha ammesso, è sempre più competitivo e imprevedibile.